Quanto costa un impianto elettrico in una casa di 100 mq?

Quanto costa un impianto elettrico in una casa di 100 mq?

Per fare un preventivo di un impianto elettrico, per prima cosa è importante definire cosa si intenda per punto luce, perché è in base ai punti luce che si stabilisce il costo di rinnovamento di un impianto. Anche in una ristrutturazione di casa il prezzo di un impianto elettrico si calcola in punti luce e non in metri quadri.

Per punto luce intendiamo un qualsiasi punto di casa in cui viene erogata energia elettrica. Per definire il costo dell’impianto elettrico oltre al costo del punto luce si deve aggiungere il prezzo del quadro elettrico, il costo del progetto e delle eventuali opere murarie per le tracce. Un esempio di punto luce è una presa elettrica, un interruttore, un deviatore, una lampada, un faretto, una presa tv, una presa schuko per lavatrice.

Se ipotizziamo di abitare in una casa di 100 mq, possiamo pensare che ci siano all’incirca 80 punti luce, e sapendo che il prezzo medio per punto luce è di circa 50 euro, inclusi già sia la manodopera che i materiali per le opere murarie, moltiplicando 50 euro per 80 punti luce, avremo che il costo dell’impianto elettrico per un appartamento di 100 mq sarà all’incirca 4.000 euro.

Come deve essere un impianto elettrico a norma?

In sede di ristrutturazione o di acquisto casa, il rifacimento dell’impianto elettrico è ritenuto un’opera prioritaria. In casa, il concetto di sicurezza passa attraverso un impianto elettrico a norma. Difatti, corto circuiti e scosse sono fenomeni rari, ma che incutono timore.

Per essere a norma, l’impianto elettrico deve essere dimensionato in potenza: fino a 3 kW in per superfici fino a 75 metri quadri e 6 kW per le altre. Importante è poi la protezione differenziale, devono essere installati 2 interruttori che garantiscano la continuità di servizio, ovvero garantire la continuità dell’energia a due linee, ciò significa che i grandi elettrodomestici come frigo, forno, lavatrice e lavastoviglie devono essere su una linea diversa da quella della luce.

Occorre rifare l’impianto elettrico durante i lavori di ristrutturazione e nelle case costruite almeno trent’anni fa che presentano queste situazioni: il contatore salta di continuo, si verificano scintille ogni volta che si attacca un apparecchio alla presa, oppure odore di plastica bruciata.

La messa a norma di un impianto deve essere certificata attraverso un documento che attesta la conformità degli impianti elettrici sia di abitazioni private che di aziende, secondo quanto stabilito dal Decreto ministeriale 37/2008, evoluzione della Legge 46/90. Tale certificato viene rilasciato dall’impresa che installa l’impianto presso un nuovo edificio o che provvede a modificarlo in fabbricati preesistenti. La certificazione per impianto elettrico a norma va redatta in triplice copia.

Cosa comprende l’impianto elettrico? 

L’impianto elettrico è una componente tecnica importante negli ambienti domestici e ne determina anche il comfort. Si tratta di qualcosa di complesso e articolato, perché composto da una serie di elementi, e “potenzialmente” pericoloso. L’esecuzione dell’impianto deve avvenire infatti solo da parte di imprese iscritte alla Camera di Commercio, così come ogni modifica, anche di piccola entità, deve essere effettuata da personale abilitato. Al termine dei lavori la ditta esecutrice deve rilasciare la Dichiarazione di conformità del lavoro eseguito: è l’unica modalità per certificare – e dimostrare – che il circuito è a norma.

L’impianto elettrico è composto da alcuni elementi, quali fili conduttori, cavi e di accessori che hanno la funzione di portare l’elettricità all’interno della nostra abitazione, e si definisce a norma quando abbia tutte le sue componenti che rispecchiano le caratteristiche e le prescrizioni normative. 

L’impianto elettrico, così come è definito dall’articolo 21 della norma CEI 64-8, è costituito da:

  • circuiti di alimentazione degli apparecchi utilizzatori
  • circuiti di alimentazione delle prese a spina
  • apparecchiature di protezione.

Ed è anche formato da:

  • prese per l’attacco dei vari elettrodomestici
  • interruttori semplici o composti per comandare i punti luce
  • un sistema di messa a terra dell’impianto nella sua totalità.

A partire dal quadro, l’impianto elettrico di un appartamento viene diviso in tre “circuiti”:

  • a 16 Ampere per le prese
  • a 10 Ampere per le luci e un circuito per l’alimentazione
  • a 12V per i circuiti di chiamata 

Sono previsti un numero di punti luce e di interruttori minimi in base alla dimensione dell’appartamento. Le prese saranno posizionate a muro a un’altezza di 30 cm dal pavimento (110 nel caso di bagni e cucine), mentre gli interruttori a 110 cm dal suolo.

Quanto costa rifare impianto elettrico 80 mq? 

Quando realizzi un impianto elettrico per la tua abitazione, ci sono diversi elementi da considerare, la prima sicuramente è quando è grande la casa, poi di quanti punti luce, intesi anche come prese per la tv, internet e grandi elettrodomestici, hai necessità, e questo definisce poi il livello di complessità del tuo impianto. Generalmente comunque per un appartamento di 80 mq il costo finale dell’impianto elettrico si aggirerà approssimativamente attorno ai 4.000/5.000 euro circa.

Per calcolare i costi effettivi del tuo nuovo impianto è importante conoscere i livelli di complessità, che sono:

  • Livello 1: un impianto elettrico essenziale, conforme alle norme che garantiscono un impianto sicuro e sufficiente.
  • Livello 2: impianto base con più punti luci e citofono, sistemi di allarme e controllo dei carichi elettrici.
  • Livello 3: impianto elettrico per una casa efficiente e confortevole, dotato di sistemi domotici intelligenti.

Per stabilire nel dettaglio il costo finale del tuo impianto elettrico al mq non bisogna dimenticare di considerare anche i seguenti elementi:

  • Il quadro elettrico
  • Eventuali opere murarie
  • Le tipologie di punti luce

Oltre al livello di complessità dell’impianto elettrico, i punti luce ne determinano il costo. A seconda delle tue esigenze, è possibile installare diverse tipologie di punti luce. Oltre alle prese standard da 220V che hanno un costo di € 15 – € 20 l’una, è possibile installare:

  • Regolazione con dimmer
  • Punti per la TV
  • Punto per luci di emergenza
  • Punto per termostato
  • Connessione per citofono

Ognuno di questi punti ha prezzi che vanno dai € 10 a € 40 l’uno.

Una parte fondamentale dell’impianto elettrico è il quadro. Questo deve essere dimensionato in modo corretto e deve essere predisposto ad un possibile ampliamento. Ogni quadro elettrico deve essere dotato di un interruttore generale, un scaricatore di tensione (SDT) e del numero di circuiti necessario per garantire la sicurezza della casa. Il quadro elettrico è la componente più costosa dell’impianto: i costi vanno dai € 400 a € 600 per impianti di medie dimensioni.

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