La stufa a pellet cos’è e come funziona

La stufa a pellet cos’è e come funziona

Le stufe a pellet sono molto simili alle classiche stufe a legna, la differenza sostanziale è la loro alimentazione che prevede l’utilizzo di questo combustibile naturale a sua volta ecologico perché ricavato dagli scarti del legno. Pertanto le stufe a pellet vengono considerate a risparmio energetico non solo perché il pellet e il legno sono fonti di energia rinnovabile e contribuiscono a diminuire la nostra dipendenza dal combustibile fossile, ma anche perché il pellet ha alcune caratteristiche che lo rendono ancora più sostenibile del legno.

Il pellet è ricavato dalla segatura pressata, spesso proveniente dagli scarti di lavorazione del legno e ottenuto senza l’uso di agenti chimici grazie alle qualità leganti della legnina.

Inoltre la pressatura fa sì che, a parità di volume, il pellet abbia una resa calorifica doppia rispetto al legno.

Vari sono i modelli delle stufe a pellet dovuti alle particolari caratteristiche:

Tra le caratteristiche comuni troviamo il tiraggio forzato (ovvero una ventola interna che indirizza verso la canna fumaria i residui della combustione) e le piccole dimensioni della canna fumaria.

Le stufe a pellet molto più delle stufe a legna necessitano di una pulizia frequente e il cassetto della cenere deve essere svuotato manualmente.

Hanno tutte delle caratteristiche comuni, ma tre sono le differenze e i tipi:

  • Stufe a pellet a induzione (o classiche) – che riscaldano l’ambiente circostante variando per potenza.
  • Le Stufe a pellet canalizzate – Capaci di distribuire il calore in maniera più uniforme tra gli a ambienti ella casa perché un sistema di ventole spinge il calore attraverso un particolare impianto di tubi.
  • Le stufe a pellet idriche – Sono una forma completa di riscaldamento: sono collegate all’impianto centrale della casa, riscaldano i termosifoni e emettono calore radiante e generando acqua calda per uso sanitario.

Quanto costa il pellet?

Nonostante i prezzi del riscaldamento generale siano in ascesa quelli del pellet invece permettono importanti risparmi. Lo stesso acquisto di stufe e apposite caldaie permette di avere delle agevolazioni e incentivi, come la detrazione irpef al 50% e il conto termico che varia sia alla portanza della stufa installata sia al luogo, regione o meglio zona climatica.

Il costo del pellet ha variazioni stagionali dipendenti dall’utilizzo in determinati periodi dell’anno, così in maggio e luglio il prezzo è favorevole, rincarando poi tra i mesi di agosto e l’inverno. Oggi il prezzo è per 15 kg di pellet tra i 4,80 e i 5,50 €, poco più caro dello scorso 2012. Ma il prezzo del pellet è indipendente sia dalla grandezza degli ambienti della casa che dalla stessa potenza della stufa. Si stima che un kg di pellet abbia sufficiente resa per un ora di calore, pertanto un sacco intero da 15 kg può durare due giorni di pieno riscaldamento.

E’ certo che la stufa a pellet abbatta in maniera sostanziale i costi e renda possibile il risparmi economico per il riscaldamento, così come il risparmio ecologico e energetico, rispetto a quanto detto in precedenza. Si è calcolato che stimando il costo del pellet a sacco pari a 5€ si possa risparmiare al mese fon a 50€ paragonando il costo sia alle caldaie tradizionali a metano. L’importante è tarare e regolare bene la stufa, si potrebbe incorrere infatti nella vanificazione dei risparmi.

Come detto già in precedenza il pellet si ottiene dalla compressione della segatura del legno attraverso un processo meccanico. Si ottengono, da questo sistema, dei piccoli cilindrati dal diametro di 6-8 mm. La produzione del composto o di questo particolare combustibile permette di recuperare al 100€ gli scarti del legno che in passato venivano riutilizzati solo in parte o spesso buttati. La migliore conservazione del pellet è al riparo dall’umidità e in un locale chiuso. Se dovesse inumidirsi, la resa della stufa diminuirebbe.

Come fare a riconoscere il miglior pellet sul mercato?

A livello nazionale non vige l’obbligo della certificazione della qualità del pellet, ma sempre più frequentemente sono i produttori ad apporre le certificazioni di Pellet Gold o ENplus. Altro sistema per riconoscere il pellet migliore è l’assenza di cenere nel sacco, un pellet che contiene polveri ne produrrà durante la combustione, costringendo ad una pulizia della stufa frequente. Pertanto il pellet è distinto in varie categorie:

  • Classe A1: corrisponde alla qualità più elevata, caratterizzata da un contenuto di ceneri massimo pari allo 0,7%,
  • Classe A2: caratterizzata da un contenuto di ceneri pari all’1,5%,
  • Classe B: per utilizzo non domestico, caratterizzata da un contenuto di ceneri massimo del 3,5%

La stufa a pellet, non è esattamente “ecologica”, si può affermare che sono più rispettose dell’ambiente rispetto ad altri tipi di riscaldamento, ma la produzione di gas inquinanti ci saranno sempre e queste sono dovute alla presenza o tracce di metalli pesanti, residui di colla dannosa per l’ambiente, per la salute e per il buon funzionamento della stufa.

Post simili