Impastatrice per pane VS impasto a mano: come impastare il pane

Impastatrice per pane VS impasto a mano: come impastare il pane

Il pane è uno degli alimenti più antichi e che ancora oggi rappresenta l’accompagnamento ideale dei nostri pasti. Nella tradizione culinaria italiana ha certamente un posto di primo ordine e sono moltissime le tipologie regionali che quotidianamente vendono prodotte e vendute nei panifici di tutto il Paese.

Nonostante questo, l’idea di poter fare il pane in casa con le proprie mani ha ancora un certo fascino ed è certamente sinonimo di un prodotto genuino. A questo si aggiunge anche la soddisfazione di preparare personalmente un alimento così basilare per la nostra alimentazione, che rappresenta un valore aggiunto non di poco conto.

Ma siamo sicuri che il miglior modo di impastare il pane sia ancora quello tradizionale a mano? Fortunatamente la tecnica oggi offre a tutti gli appassionati di cucina non professionisti di poter usufruire in contesto domestico di macchine che sino a non troppo tempo fa venivano pensate e prodotte con destinazione d’uso solamente professionale.

In questo articolo ci proponiamo di analizzare gli aspetti più importanti dell’arte della panificazione con l’intento di capire meglio quale sia il miglior modo di impastare il pane a casa.

Impasto a mano Vs impastatrice: quali differenze

Bisogna fare una premessa: fare il pane a casa ha molti significati, potrebbe trattarsi semplicemente di un capriccio di una volta, oppure un’abitudine alla quale si è dedicato tempo e passione per arrivare ad un risultato di qualità professionale.

La differenza tra questi due approcci incide molto sulla scelta delle tecniche e dell’eventualità di dotarsi di un’impastatrice o meno. In ogni caso impastare a mano e farlo servendosi di un’impastatrice non è la stessa cosa.

Le ragioni non riguardano solamente la possibilità di fare prima e di poter ottenere in un solo ciclo di impasto una quantità maggiore di prodotto, ma riguarda anche questioni più tecniche che hanno a che fare con la qualità ultima del pane che si vuole preparare, nonché la possibilità di confrontarsi con differenti tecniche di panificazione che permettono di ottenere tipologie di pane differente.

Entriamo nel merito all’argomento con qualche esempio pratico: esistono tecniche di panificazione particolari che consentono di fare un impasto 100% di idratazione e che senza l’ausilio di un’impastatrice è molto difficile applicarle con tecniche e utensili tradizionali. Allo stesso modo impasti molto duri a bassa idratazione sono possibili solo con un’impastatrice.

Impasti più tradizionali e in quantità limitate possono certamente essere fatti a mano con ottimi risultati. Ma anche in questo caso ci sono aspetti poco conosciuti che riguardano la possibilità di ottenere una maglia glutinica di maggiore forza, ossia maggiore elasticità dell’impasto, quindi un’idratazione ideale, oltre ad un’eccellente amalgamazione degli ingredienti; tutti fattori molto importanti durante la fase di lievitazione, aspetto strettamente legato alla qualità ultima del pane.

Tipologie di impastatrici

Chiaramente le impastatrici non sono tutte uguali. Sono molte infatti le tipologie che il mercato propone e, proprio per non perderci nella marea di prodotti e brand, abbiamo chiesto alla redazione di www.migliorimpastatrice.it qualche indicazione a proposito dei modelli più versatili e utili per essere usati in una cucina domestica.

Al netto di quando rilevato, possiamo dire che esistono principalmente 3 tipologie di impastatrici:

  • impastatrici classiche a base fisse;
  • impastatrici planetarie;
  • impastatrici multifunzione o più conosciute come robot da cucina.

Impastatrice classica

Si tratta di un modello base che consente sostanzialmente di impastare piccole quantità di pane. Il funzionamento si basa su un bicchiere statico e il gancio motore che impasta grazie ad un movimento rotatorio. Ovviamente ci sono modelli standard e modelli più sofisticati che permettono di gestire l’impasto in modo diverso a seconda delle funzioni di cui dispongono. Anche la capienza del bicchiere varia, ma solitamente non super i 3 litri nominali di volume.

Impastatrice planetaria

L’impastatrice planetaria si trova già in una fascia di macchine professionali. La particolarità di questa impastatrice sta nel fatto che a girare non è solo il gancio motore (che peraltro fa un movimento ellittico), ma anche il bicchiere. Questo consente di ottenere impasti di maggiore qualità e la possibilità di non avere limiti dal punto di vista tecnico. Per queste ragioni questa tipologia è molto usata anche in pasticceria.

Impastatrice multifunzione

Questa tipologia si caratterizza per essere un’impastatrice di base ma che consente, grazie a diverse predisposizioni, di innestare tutta una serie di accessori in grado di processare una grande varietà di materie prime. Si tratta di strumenti utili per la produzione di pasta, sia per la stesura che per la trafila, per macinare, triturare e quant’altro. Quasi sempre il movimento planetario è incluso in questo tipo di macchine.

Una riflessione finale

In ultima analisi possiamo dire che il modo migliore per impastare il pane è certamente quello di servirsi di un’impastatrice, scegliendola in maniera consapevole al netto delle proprie esigenze personale, sia di quantità di pane che solitamente impastiamo e anche per quanto riguarda le tecniche di panificazione che pensiamo di sfruttare. Quindi valutare la possibilità anche di dotarsi di un modello multifunzione che permetta una maggiore indipendenza in cucina e la possibilità di preparare una grande varietà di prodotti certamente più genuini rispetto a quelli acquistati nei comuni supermercati.

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